Con l’avanzare dell’età si assiste ad un indurimento e ad una perdita di elasticità delle arterie, i vasi sanguigni deputati al trasporto del sangue dal cuore alla periferia. a questo processo di invecchiamento, spesso si associano delle placche di grasso e colesterolo che si depositano nella parete dei vasi, rendendo sempre più stretto ed impervio il passaggio per il sangue.
Questo, inoltre, comporta l’aumento della pressione sanguigna ed il logorarsi degli stessi vasi che nel tentativo di ripararsi tramite la coagulazione, rischiano di produrre trombi.
I trombi possono però staccarsi e andare ad occludere arterie più piccole, spesso quelle cerebrali o del cuore determinando, rispettivamente ictus o infarto.
Ecco che quindi l’ipertensione e l’ipercolesterolemia sono due fattori che inducono rischi cardiovascolari.
Non tutto il colesterolo è “cattivo”
Il processo appena descritto si associa ad un aumento di quella frazione di colesterolo che tutti comunemente definiamo “cattivo”, ovvero il colesterolo ldl, proprio perché un suo aumento è correlato con patologie quali infarto ed ictus.
Quindi bisogna distinguere i due tipi di colesterolo: non basta infatti appurare con gli esami del sangue che il totale sia sotto il limite accettato, ma bisogna verificare che fi quel totale, l’ldl non sia in quantità tali da surclassare il lavoro del colesterolo “buono”, ovvero l’hdl.
Ebbene sì esiste un colesterolo “buono” proprio perché nel nostro corpo tale colesterolo è fondamentale per moltissime funzioni vitali:
- costituisce la parete di tutte le nostre cellule, soprattutto di quella dei neuroni, per garantire la miglior conduzione possibile
- è il precursore di molecole come la vitamina d, fondamentale per fissare il calcio alle ossa o per sostenere il lavoro del sistema immunitario
- da esso derivano molti dei nostri ormoni sessuali
- dal colesterolo si formano anche i sali biliari, essenziali per la parte di digestione cui sono deputati fegato e cistifellea
Come bilanciare il colesterolo nel nostro sangue
Il colesterolo è un elemento talmente importante per il nostro organismo, che questo è in grado di autoprodurlo (per circa il 70%), mentre solo il 30% è dipendente dalla nostra alimentazione. normalmente l’organismo ha un buon meccanismo di autoregolazione che lo induce a produrre più colesterolo, se è scarsamente assunto con la dieta e viceversa. tuttavia in caso di una dieta fortemente sbilanciata verso l’assunzione eccessiva di grassi saturi, trigliceridi e zuccheri, spesso questo meccanismo viene compromesso, determinando un pericoloso aumento del colesterolo ldl nel sangue.
Non esiste un modo per ridurre il colesterolo che già abbiamo prodotto, ma possiamo, con l’alimentazione, portare il nostro corpo a tornare a produrre in modo equilibrato hdl e ldl.
Per tanti anni si sono somministrate diete prive di colesterolo per contrastare questo fenomeno, tuttavia anche in questo caso il rischio è quello di alterare l’equilibrio di produzione: il fegato, carente di quel 30% derivante dalla dieta, tenderà ad aumentare l’autoproduzione di colesterolo e nello specifico ldl, se per di più gli forniamo i “mattoncini” sbagliati (acidi grassi saturi, trigliceridi e zuccheri).
Come comportarsi con la dieta
- via libera agli alimenti di origine vegetale: oltre ad avere un buon contenuto di fibre che riducono l’assorbimento dei grassi a livello intestinale, in molti alimenti di origine vegetale (semi, frutta secca, avocado, olio di oliva, …) sono presenti fantastiche fonti di grassi “buoni” in grado di ristabilire l’equilibrio di cui parlavamo sopra
- anche il pesce azzurro fornisce ottime quantità di grassi buoni, di una tipologia differente rispetto a quella derivata dagli alimenti vegetali
- carne rossa e formaggi sarebbero da preferire nelle loro versioni magre, di modo da ridurre il più possibile l’introito di grassi saturi; vanno comunque limitati data la loro capacità pro infiammatoria che quindi aumenta la “lesione” delle arterie ristrette
- le uova sono naturalmente molto ricche di colesterolo. per questa ragione un tempo venivano totalmente sconsigliate in una dieta per il colesterolo alto. ad oggi invece si è osservato che un consumo limitato di 2-4 uova a settimana non determina particolari problematiche.
- l’acqua rimane sempre la miglior scelta. limitare bevande zuccherate come succhi di frutta o gassate riduce notevolmente il quantitativo di zuccheri assunti, che stimolano a loro volta la produzione di colesterolo. da limitare ovviamente anche il consumo di alcolici che, indirettamente, possono aumentare il danno alle arterie tramite la produzione di radicali liberi.
Ecco quindi qualche consiglio, che poi va applicato sul singolo paziente/individuo con un piano alimentare personalizzato, da abbinare sempre ad uno stile di vita sano e attivo.